Chi progetta o installa un sistema anticaduta si trova oggi a fare i conti con la versione aggiornata della UNI 11560, pubblicata il 23 giugno 2022. Il testo rivede in profondità l’edizione del 2014, chiarendo ruoli professionali, controlli e soprattutto la mole di documenti che devono accompagnare la linea vita.
La norma UNI 11560:2022 – Sistemi di ancoraggio permanenti in copertura – Guida per l’individuazione, la configurazione, l’installazione, l’uso e la manutenzione – contiene i requisiti per la documentazione di un sistema di ancoraggio permanente. La documentazione è raccolta all’interno del Fascicolo Tecnico e include relazioni tecniche, planimetrie, relazioni di calcolo, certificazioni dei prodotti e dichiarazioni di corretta installazione.
In questo articolo porterò un esempio di documentazione. Approfondiremo inoltre la revisione 2022 della norma e la sua importanza per la sicurezza anticaduta.
Perché la UNI 11560:2014 era una norma “incompleta”
La UNI 11560 del 2014 era più che altro un “manuale di buone pratiche”. Suggeriva di allegare planimetrie e calcoli ma non li rendeva obbligatori, descriveva in modo piuttosto generale le figure coinvolte e non richiedeva un vero piano di manutenzione né un registro delle ispezioni.
Mancava anche il riferimento alla UNI 11578 (pubblicata solo nel 2015) che oggi stabilisce le prove degli ancoraggi. In pratica lasciava molta libertà ai progettisti e agli installatori.
La revisione 2022 ha trasformato quei suggerimenti in requisiti vincolanti e ha introdotto controlli, documentazione e responsabilità più precisi, rendendo il sistema di linea vita decisamente più sicuro e tracciabile.
Norma UNI 11560, cosa cambia con la revisione 2022
La norma UNI 11560:2022 mantiene lo stesso campo di applicazione – i sistemi di ancoraggio permanenti in copertura – ma introduce tre elementi chiave.
In primo luogo, nel capitolo dedicato “Progettazione e realizzazione di un sistema di ancoraggio permanente in copertura” chiede che il fascicolo tecnico non sia più un optional consigliato ma un obbligo vero e proprio. Al suo interno devono comparire l’Elaborato Tecnico della Copertura, la relazione di calcolo firmata, le planimetrie e tutti i manuali forniti dal produttore.
Ridefinisce inoltre le figure coinvolte. La norma distingue il profilo di installatore base, quello intermedio e quello avanzato. Quest’ultimo, oltre al montaggio, può firmare ispezioni periodiche e straordinarie. L’utilizzatore – la persona che impiega quotidianamente la linea vita – entra a pieno titolo fra le figure regolamentate.
Infine sparisce la vecchia distinzione fra controlli “visivi” e “strumentali”. Qualsiasi verifica periodica deve essere completa (quindi visiva E strumentale) e non può essere ritardata oltre due anni, a meno che il costruttore non imponga un intervallo più breve.
Perché è obbligatorio il fascicolo tecnico?
Per garantire la tracciabilità e la verifica della conformità del sistema di ancoraggio alle specifiche di progetto e alle normative vigenti.
Esempio documentazione tecnica per progetto linea vita
Immaginiamo il progetto di una linea vita su una copertura industriale.
Il progettista inizia con una planimetria in scala adeguata: su quel disegno posiziona i punti di ancoraggio, indica i percorsi sicuri, chiarisce come si accede al tetto e quali dispositivi di protezione individuale occorrerà agganciare. La planimetria diventa la mappa operativa per chi dovrà lavorare in quota e deve essere di facile lettura anche per chi non è un addetto ai lavori.
Accanto al disegno serve una relazione tecnica generale. In questo testo il progettista spiega perché ha scelto determinati ancoraggi, quante persone possono utilizzarli contemporaneamente, quali rischi ha individuato e quali limitazioni consiglia durante l’uso. È una spiegazione narrativa delle scelte progettuali, non un semplice riepilogo numerico.
Segue la relazione di calcolo strutturale. Qui l’ingegnere verifica che ogni fissaggio trasferisca i carichi alla copertura senza oltrepassarne la capacità resistente. Si analizza il comportamento in caso di caduta, si controllano i materiali e si indicano i margini di sicurezza. La firma di un tecnico abilitato conferisce valore legale al documento.
Il fascicolo deve poi contenere la documentazione commerciale: schede tecniche e certificati di conformità dei dispositivi, compresi i dati di lotto e le prove di laboratorio eseguite secondo la UNI EN 795 e la UNI 11578. Queste carte garantiscono la tracciabilità dei componenti e permettono, in futuro, di sostituire elementi con equivalenti certificati.

Controllo strumentale linea vita.
Al termine dell’installazione, l’impresa redige una dichiarazione di corretta posa. Il documento attesta che il montaggio è avvenuto nel rispetto dei manuali e delle indicazioni del progettista strutturale. La dichiarazione tutela sia il committente sia l’installatore in caso di controlli o contenziosi.
Una parte spesso sottovalutata, ma importantissima, è l’apparato fotografico. Le immagini mostrano il sistema finito da più prospettive e riprendono i dettagli dei fissaggi. Nel tempo serviranno per confrontare lo stato originale con quello riscontrato durante le ispezioni.
Chiudono il fascicolo il registro utilizzi: pagine predisposte per annotare ogni accesso, e il registro manutenzioni che riporta manutenzione e ispezione. La norma richiede che queste note siano aggiornate con regolarità; in caso di incidente, il registro diventa la prima evidenza consultata dagli organi di vigilanza.
La documentazione dovrebbe contenere anche dettagli sui DPI previsti.
Facciamo il punto sulla documentazione per il progetto di linea vita
Ecco un rapido riassunto della documentazione indispensabile secondo la norma UNI 11560:2022:
- Planimetria operativa con ancoraggi, percorsi sicuri, accessi e tirante d’aria.
- Relazione tecnica generale che motiva le scelte, indica rischi residui e DPI compatibili.
- Relazione di calcolo strutturale con verifiche alla caduta e idoneità della copertura.
- Manuali di installazione, uso e manutenzione di tutti i dispositivi.
- Schede tecniche + dichiarazioni di conformità (prove UNI EN 795 / UNI 11578).
- Piano di manutenzione periodica (frequenze, check-list, figure abilitate).
- Dichiarazione di corretta posa firmata dall’impresa installatrice.
- Apparato fotografico del sistema installato e dei dettagli di fissaggio.
- Registro di vita per accessi, ispezioni e interventi straordinari.
- Schede DPI previsti (imbracature, cordini, assorbitori) con modalità d’uso e sostituzione.
Dove leggere la norma UNI 11560:2022 dedicata a linea vita e sistemi di ancoraggio anticaduta
La norma la trovi sulla pagina dedicata di UNI. Ecco il link:

Perché una documentazione così ampia?
La quantità di documenti può sembrare elevata, ma è assolutamente necessaria.
Permette di proteggere meglio i lavoratori, assicurando che ogni sistema anticaduta sia progettato, installato e mantenuto con standard omogenei su tutto il territorio nazionale.
Crea inoltre un percorso giuridico chiaro, con responsabilità precise: di fronte a un controllo o a un sinistro, il fascicolo tecnico dimostra il lavoro svolto da progettisti, installatori e committenti.
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