Come intervenire in sicurezza negli spazi confinati in Toscana

Gli spazi confinati sono ambienti pericolosi, con accessi e uscite complesse dove i rischi per i lavoratori sono altissimi. Intervenire in sicurezza in questi spazi necessita attrezzature adeguate e una preparazione del personale, sia all’uso degli strumenti, che ai percorsi e alle procedure da rispettare nel corso dell’intervento. Oltre ad essere angusti, spesso con scarso ossigeno o addirittura sostanze tossiche, gli ambienti confinati includono in molti casi il rischio di cadere dall’alto, con elementi in altezza e aperture pericolose.

Noi di Anticaduta Toscana ci occupiamo anche della sicurezza per questi ambienti particolari. Forniamo e revisioniamo dispositivi di protezione individuale (D.P.I), treppiedi, verricelli e  gru per lavori in ambienti  sospetti di inquinamento e confinati.

Ma come possiamo intervenire in sicurezza in queste strutture così complicate? Ne parlo in questo articolo con un focus su normative, attrezzatura (in particolare dispositivi anticaduta) e procedure da rispettare per accedere agli spazi confinati.


Quali sono i pericoli degli spazi confinati

Oltre ai pericoli “fisici” come altezze, macchinari, condizioni di scarsa o nulla ossigenazione, uno degli aspetti più insidiosi degli spazi confinati è proprio la loro apparente normalità. Una cisterna vuota, un pozzo ispezionato decine di volte, una fognatura che sembra “come sempre” creano un falso senso di sicurezza.

Circa due terzi degli incidenti gravi in ambienti confinati derivano da esalazioni o mancanza di ossigeno, rischi invisibili che si manifestano improvvisamente. È proprio questa invisibilità del pericolo che richiede un cambio culturale: la sicurezza non può basarsi sulla percezione soggettiva o sull’esperienza passata, ma deve fondarsi su procedure verificabili e misurabili ogni singola volta.

Pericoli spazi confinati

Normative spazi confinati: cosa dicono leggi e norme sulla sicurezza

Il D.Lgs. 81/2008 è la base normativa italiana sulla sicurezza sul lavoro e impone una valutazione documentata dei rischi prima di qualsiasi intervento in ambiente confinato. Il decreto stabilisce il divieto di accesso se l’atmosfera non è stata resa sicura, la necessità di ventilazione o monitoraggio continuo e l’obbligo di predisporre misure di recupero che permettano l’estrazione agevole di un lavoratore privo di sensi.​

Il DPR 177/2011 è punto di riferimento per gli spazi confinati. Introduce requisiti stringenti per le imprese che operano in questi ambienti. Il decreto impone che almeno il 30% della forza lavoro impiegata debba possedere un’esperienza documentata di almeno tre anni in operazioni analoghe e che tutti i lavoratori abbiano seguito una formazione specifica teorica e pratica. Richiede inoltre l’idoneità sanitaria certificata per tutti gli operatori, procedure scritte per ogni fase dell’attività e la presenza costante di personale addestrato per intervenire tempestivamente in caso di emergenza.​


Per intervenire in sicurezza negli spazi confinati servono dispositivi e strumenti adeguati

L’intervento negli spazi confinati è complesso e necessita degli strumenti per garantire la massima sicurezza. Questi possono essere collettivi o individuali. Vediamo come funziona:

  • I dispositivi di protezione collettiva (DPC) includono sistemi di ventilazione forzata obbligatori in caso di atmosfere pericolose, strumentazione di monitoraggio atmosferico per rilevare in tempo reale gas tossici e livelli di ossigeno, e segnaletica di sicurezza adeguata al contesto. ​
  • Tra i dispositivi di protezione individuale (DPI) troviamo le imbracature anticaduta. I dispositivi retrattili con funzione di salvataggio. La protezione delle vie respiratorie con maschere dotate di filtri, respiratori a circuito chiuso o autorespiratori, da utilizzare in ambienti con rischio gas o ossigeno insufficiente.​

Per quanto riguarda la strumentazione anticaduta ci si concentra su attrezzature per accesso e recupero che comprendono treppiedi di sicurezza, argani e verricelli certificati per la calata e risalita controllata. Anche le linee vita per l’ancoraggio dei DPI anticaduta possono essere utili negli spazi confinati.

​La scelta dei dispositivi più adatti e sicuri inizia sempre da una progettazione accurata e da un’analisi dello spazio confinato e dei suoi pericoli.

Treppiede anticaduta per spazi confinati
Treppiede anticaduta per spazi confinati.

Quali sono le procedure da rispettare per intervenire in modo sicuro in uno spazio confinato

La sicurezza negli spazi confinati in Toscana e in Italia si basa per prima cosa sul rispetto delle procedure, correttamente preparate e progettate.

Prima dell’accesso è necessario nominare un Responsabile che coordini tutte le operazioni. La valutazione dei rischi deve essere documentata e specifica, con controllo dell’atmosfera secondo un ordine preciso: atmosfera corrosiva, livello di ossigeno, limite di infiammabilità e tossicità.​

Durante le operazioni deve essere garantita la sorveglianza costante dall’esterno da parte di personale addestrato, con ventilazione forzata attiva per tutta la durata dell’intervento e comunicazione continua tra operatore interno e sorvegliante esterno. Terminate le attività, il responsabile deve controllare personalmente che i luoghi siano messi in sicurezza e che non vi siano più operatori all’interno prima della richiusura degli accessi.​

In caso di emergenza, nessuno deve entrare nel luogo confinato senza prima organizzare l’intervento con altri soccorritori dotati di DPI adeguati e gli strumenti di recupero necessari.


Perché tutto deve essere sempre verificato e monitorato, in particolare in caso di appalti

Nel settore delle costruzioni, molte attività in spazi confinati vengono affidate in appalto e subappalto a soggetti terzi talvolta non adeguatamente attrezzati o competenti.

Questo sistema di deleghe crea zone grigie di responsabilità dove la sicurezza può diventare una variabile negoziabile piuttosto che un prerequisito fondamentale.

L’impresa committente ha sempre di verificare la qualificazione dell’impresa esecutrice e coordinare tutte le attività, ma non sempre questa attività è approfondita.

Per questo è importante che DUVRI, POS e PSC non siano dei semplici documenti burocratici pro-forma, ma strumenti che formalizzano in modo chiaro la cooperazione tra tutte le imprese coinvolte, come richiesto dall’articolo 26 del D.Lgs. 81/08. Negli ambienti confinati, il DUVRI è obbligatorio anche per lavori brevi se rientrano nel campo di applicazione del DPR 177/2011, proprio perché i rischi sono sempre elevati indipendentemente dalla durata dell’intervento. La sicurezza richiede sempre delle verifiche specifiche sulla qualificazione delle imprese esecutrici e un coordinamento reale.


Come nasce la sicurezza negli spazi confinati

Per intervenire in sicurezza negli spazi confinati servono regole, procedure e strumenti adeguati. La sicurezza si può ottenere solo con il rispetto ferreo delle norme, assieme alla preparazione degli operatori, che devono essere sempre formati e preparati agli interventi, con le loro modalità specifiche.

La strumentazione ha un ruolo importantissimo. Oltre a selezionare prodotti sicuri e normati, è necessario mantenerne sempre la massima funzionalità, con verifiche e manutenzioni puntuali. La revisione dei sistemi anticaduta per ambienti confinati è una delle attività che svolgiamo con Anticaduta Toscana. Una fase importantissima e necessaria perché i dispositivi siano utilizzabili, ma soprattutto sicuri.


I nostri approfondimenti

Norma UNI 11958:2024 valutazione rischi in ambienti confinati

Quali sono i requisiti di sicurezza per accedere agli spazi confinati

Quali DPI e sistemi anticaduta utilizzare per la sicurezza negli spazi confinati

Cosa prevede il DPR 177 2011 per le imprese che operano in ambienti confinati

Cosa dice la legge sugli spazi confinati: guida D.Lgs. 81/2008 e sistemi anticaduta

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